giovedì 30 marzo 2017

Sì, viaggiare!

Il tema del viaggio affascina l'umanità da quando l'uomo si è reso conto della vastità dello spazio che lo circonda. Lontani dall'idea delle "colonne d'Ercole" e della "terra piatta", gli esploratori hanno dato una nuova dimensione al nostro pianeta, rendendolo vasto e complesso come noi oggi lo conosciamo. Attualmente l'esplorazione è rivolta al di fuori dell'atmosfera terrestre, verso il nostro sistema solare e la galassia, dove ormai da anni cerchiamo le risposte ad alcune delle domande su cui l'uomo da sempre si interroga. Noi, che abbiamo i piedi ben saldi al suolo, abbiamo scelto come tema per questo nostro secondo post, quello del viaggio ideale (sulla terra). Quindi se ne avete piacere, godetevi questa carrellata di sogni, aspettative, punti di vista o semplicemente consigli su cosa fare quest'estate.

SUD AMERICA

La parte del mondo che ho sempre ritenuto più affascinate è il Sud America. Il mio viaggio ideale si svolgerebbe proprio lì, tra le favelas brasiliane e le immense praterie argentine, passando per Machu Picchu e le spiagge infinite che fanno da confine al mare cristallino.


Il mio sarebbe un viaggio avventuroso, tra parchi avventura e lunghe camminate. Sarebbe un viaggio fatto da sola o con al massimo una, due persone. Sarebbe perfetto stare a stretto contatto con la gente del luogo, conoscere le loro abitudini, le sfumature delle loro culture, conoscere questi posti per quello che sono, senza fermarsi alle classiche mete turistiche

Elisa Pestarino

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TERRITORI INACCESSIBILI 


Non ho un vero e proprio archetipo di viaggio ideale. Ogni posto diverso da casa propria, dal più scontato al più originale, riserva sempre nuovi spunti, nuove scoperte e diversi punti di vista.

Se in maniera utopica dovessi descrivere un viaggio ideale, al momento, punterei su lidi il più inesplorati possibili. La prima destinazione che mi viene in mente, forse anche per l'interesse che ormai da anni mi suscita, è sicuramente la regione della Siberia. Rude, selvaggia e criptica, che nell'arco dell'anno riesce a passare da temperature quasi godibili, a picchi di gelo che compromettono ogni attività umana. Un mondo a parte, dove i ritmi della società vengono regolati dalla natura e non viceversa. Mi piacerebbe visitare Ojmjakon, la città più fredda al mondo, dove le persone lasciano le automobili accese 24h su 24 per evitare che la benzina ghiacci, dove in inverno non puoi restare più di un determinato tempo esposto alle intemperie, pena l'assideramento. Una città di circa 800 abitanti, le quali dipendono totalmente da un'unica centrale termica, dalla quale viene garantita la sopravvivenza della popolazione. Vorrei vedere con i miei occhi il lago Bajkal, dove invece la situazione è totalmente diversa. Le stagioni modificano a loro piacimento il paesaggio.



Dalla godibile temperatura estiva, che permette gite e scampagnate sulle sue rive, per ammirare la "Roccia dello Sciamano" e ascoltare tutte le leggende annesse, fino alle profonde temperature invernali, che lo congelano per ampissimi tratti, creando le celebri "onde di ghiaccio", rendendolo assolutamente spettrale. Non a caso è stato nominato come una delle "sette meraviglie" russe. Altra meta assolutamente degna di interesse è la città di Vladivostok, il più importante centro russo sull'Oceano Pacifico. Conosciuta anche per essere la meta finale della ferrovia Transiberiana, ha un'enorme porto e una cultura assai particolare, differenziata sia da quella russa tradizionale, che da quella tipicamente orientale. Una sorta di unicum, anche se i turisti, affascinati da alcuni aspetti moderni e dai paesaggi mozzafiato, l'hanno rinominata la "San Francisco" russa. Ma il mio viaggio non terminerebbe qua. Se già questo itinerario può sembrarvi particolare, l'ultima metà potrebbe risultarvi quasi indigesta. Vladivostok è una delle poche città al di fuori della Cina ad avere un collegamento aereo diretto con Pyongyang. Corea del Nord. Ebbene sì, visitare una delle ultime dittature dinastiche del globo, potrebbe risultare un'esperienza estremamente affascinante.

Mad Season
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GIROVAGARE


Qualcosa da raccontare: ecco cosa deve avere la destinazione del mio viaggio ideale. Storie, tradizioni, cultura nel senso più ampio. Quando viaggio voglio che il posto mi trasmetta qualcosa di suo che sia in qualche modo proprio e inimitabile. Desidero diventare ricco di conoscenza del mondo. Il mio viaggio ideale mi dovrebbe permettere di entrare in contatto con le persone locali, per conoscere, in punta di piedi, i loro costumi senza invadere in modo prorompente nella loro quotidianità. 




Girovagare per il mondo, soffermandomi ogni volta per conoscere luoghi e comunità diverse. Ma tutto ciò deve avere un fine e una fine: trovata una città, un villaggio, un paese e una cultura che faccia per me, decidere di fermarsi e godersi la vita in serenità.

Giorgio Dini

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CONOSCERSI

“Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi”
Questo concetto riassume il mio pensiero riguardo ciò che, da una decina di anni, è diventato per me un bisogno: viaggiare.
Non si tratta solo di un’evasione dalla routine quotidiana, dalla solita strada che porta a lavoro, dagli ambiti sociali o dalla solita birretta del Roxy.
Vuol dire crescere ed arricchirsi.
Comincio il mio viaggio molti mesi prima rispetto alla partenza del mio volo: sui libri, sui forum dedicati, sui siti delle compagnie aeree, Lonely Planet.
La scelta della meta, la pianificazione, approfondire la cultura locale e le tradizioni, stimolano e al tempo stesso arricchiscono il proprio “io”, quasi quanto il viaggio stesso.
Una volta a destinazione non siamo più noi, siamo come ridotti all’osso, spinti solo dall’istinto di conoscere ciò che è diverso da quanto già conosciamo.


Ognuno inoltre delinea così tutto ciò dal quale fa fatica a staccarsi, e ciò di cui si può facilmente fare a meno; scopre quali aspetti di se stesso possono essere lasciati alle spalle e quali costituiscono un’anima “insostituibile” del proprio carattere.
Non scriverò nulla di specifico sulle mie esperienze personali di viaggio in quanto ognuno ha una propria chiave di lettura, se non il fatto che, dopo tanto, a breve esaudirò il mio desiderio di conoscere ed approfondire la cultura orientale, una mondo profondamente diverso da quello fino ad oggi da me visitato.

Buon viaggio!

Marco 
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ORIZZONTI

Il viaggio ideale è un'occasione per allargare il nostro orizzonte mentale e culturale, apprendere nozioni nuove, veder applicate le nostre conoscenze ed impararne altre. Si dà per scontato che sia una vacanza, come uno dei pochi momenti di vero e puro divertimento per evadere dal quotidiano. 
Ma il viaggio ideale no, il viaggio ideale non è sicuramente solo svago; è curiosità, è intraprendenza, è un dono che ci viene fatto per nutrire relazioni autentiche non solo con la cultura ospitante ma anche con i nostri compagni di viaggio. 


Riesce a soddisfare un bisogno di cambiamento, ed allo stesso tempo è in grado di generarlo anche dentro al viaggiatore: entrare in contatto con culture diverse, relazionarsi con persone di altre lingue, colori ed abitudini sono regali che il viaggio ci lascia, e non possiamo abbandonarli.
Il viaggio ideale è un invito a perdersi per ritrovarsi (ma senza dimenticare di divertirsi).

Manuel Maestri
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FRA LE NUVOLE 


Milano Malpensa, ore 13.20. 
Il volo dovrebbe partire tra cinque minuti. Non vedo l'ora che decolli; voglio vedere le nuvole e poi toccare il cielo, sentire russare papà vicino a me e magari fare conoscenza con il ragazzo dietro. Voglio provare ancora una volta a capire come attivare il giubbotto di sicurezza (mamma dice che è importantissimo) e successivamente sentirmi estranea nella piccola familiarità di ognuno dei passeggeri che mi stanno attorno. 

Ammetto che ho un po' di paura, è la prima volta che prendo un aereo, ma sono grande, ho quattordici anni, quindi non dovrei; d'altra parte però, anche gli adulti tante volte sono timorosi. 
Allaccio la cintura, sono pronta a partire; metto le cuffiette e appoggio delicatamente la testa allo schienale. Poco a poco incominciano a socchiudersi gli occhi; la musica concilia il sonno dicono e di certo non starò sei ore con le mani in mano! 
Perché Dubai è così distante?


Ho quella strana sensazione di leggerezza, sospensione, ma nello stesso tempo di contatto forte con la realtà; sono in completa balia del mio essere, del vivere. Mi accosto al finestrino; forme sfuocate ed umane si avvicinano rotolando sui soffici corpi delle nuvole: quelle sono persone! Cosa ci fanno lì? Sto sognando? 

Riesco a riconoscerne alcuni tra nonni, zii e parenti, molti conosciuti solo dalle foto; vorrei poterli toccare, ma sfortunatamente posso solo delineare i loro contorni sul vetro del finestrino. La curiosità mi porta a spostare lo sguardo verso il basso, dove trovo il mare. Sembra calmissimo e il suo blu è così chiaro, quasi trasparente, che riesco a vedere ogni sorta di animale che lo abita; una cosa impossibile! 

Mi stropiccio gli occhi e mi tiro qualche pizzicotto ma non basta, sono ancora nel mio bizzarro viaggio. Mi giro intorno a cercare mamma e papà ma nessuno dei due c'è; ci sono persone di tantissime nazionalità, alcune anche vestite in modo bizzarro, ma loro no. 

Provo a rivolgermi ad un signore, pur consapevole di non parlare la stessa lingua, solo per chiedergli dove siano i miei genitori; mi risponde, non parla l'italiano ma lo capisco, dice "arriveranno". Questa situazione non mi piace più, voglio scendere, incomincio ad avere paura; non sono pronta ad affrontare il mondo, ne quello reale, ne quello immaginario.



All'improvviso l'aereo incomincia a tremare, sarà una turbolenza; inizio a lacrimare, non so che fare ma cerco di mantenere la calma. 
Subito sento un vuoto nella pancia e sobbalzo, apro all'instante gli occhi. Mamma è accanto a me, mi abbraccia, dice che è solo un sogno brutto. Per me non è stato brutto, al contrario bellissimo! Mi sono sentita libera, capace di affrontare da sola nuove situazioni anche qualcuna surreale. 

Questo è il viaggio, l'ebrezza di allontanarsi dalla quotidianità, dagli affetti più cari, ben sapendo che esisteranno per sempre, per provare e trovare qualcosa di nuovo che entri a far parte di te stesso caratterizzandoti da quel giorno in poi.


Appena scesa dall'aereo sono a Dubai e sono sempre io. Con nuove esperienze e pronta a vivere, forse un po' cresciuta grazie a queste, ma pur sempre quattordicenne.

Anna Guido 
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LA FATICA DEL VIAGGIO 

Normalmente il termine viaggio viene collegato a parole come valigia, biglietto, prenotazione e comfort, ma per me il viaggio è qualcosa di più profondo, un modo per scoprire la vera essenza di ciò che ti circonda e ciò che vive dentro di te, che solo grazie alle emozioni provate viaggiano riesci ad assaporare.
Per me viaggio è sinonimo di zaino e di cammino, di fatica, ma anche di scoperta e avventura, non solo alla ricerca delle mete più ambite, ma soprattutto dei luoghi più nascosti ed autentici grazie ai quali poter vivere a pieno le culture e le tradizioni del luogo, e non sentirsi turista ma viaggiatore.
La capacità del vero viaggiatore è quella di riuscire a trasformare anche il più semplice ed ordinario viaggio in qualcosa di straordinario, riuscendo a far suo anche ciò che lo circonda quotidianamente.




Il viaggio è uno stato dell’anima, chi ama viaggiare è desideroso di nuove scoperte ed è aperto al prossimo, riuscendo a crescere imparando anche a trarre il lato positivo dagli imprevisti e dagli eventi meno piacevoli, dalle esperienze negative grazie alle quali crescere ulteriormente.
Quello che davvero rende diverso e speciale il viaggio, qualunque esso sia, è dato dalle persone e dagli affetti con cui condividere l’esperienza, e che potranno aiuteranno a raggiungere sempre nuovi traguardi.
Nonostante la fatica e la strada in salita possano appesantire la scalata, una volta arrivato in vetta potrai apprezzare la magia di quanto ti circonda.

Marco Buscema
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SCOMODITA', APERTURA MENTALE, AMICIZIA

Il mio viaggio ideale è quello che forse per molti sarebbe un incubo. 
Partiamo dall'inizio, con cosa viaggiare? 
Con un mezzo scomodo, quindi possibilmente non un aereo, troppo ordinato un treno, buona la macchina, ottimo muoversi a piedi. 
Dove andare? In un posto lontano, non per forza geograficamente, meglio culturalmente, ma non deve essere un luogo turistico come una grande capitale, meglio una piccola cittadina che racchiuda gli elementi tipici della cultura e del popolo in questione, sotto inteso che va provato tutto della cultura che ci ospita, incluso il cibo e i piatti che meno ci attirano. Dove dormire? Rimanendo fedeli alla linea della scomodità si sceglie una tenda o un ostello, con camera ovviamente condivisa con illustri sconosciuti, il bello del viaggio alla fine è scoprire posti e persone nuove; il top sarebbe poi partire senza aver prenotato nulla, ma per esperienza personale mi rendo conto che forse sia chiedere troppo. 


Viaggiare da soli o in gruppo? In gruppo, il numero dei membri deve essere superiore a 4 ma minore di 10, deve crearsi infatti un clima piacevole, senza che si creino sottogruppi, anche perché sarebbe troppo facile muoversi da soli in auto, un bel pulmino da 9 stipato all'inverosimile è molto meglio.
Per concludere posso dire che il mio viaggio ideale dovrebbe portare con sé tre fattori: la scomodità, l'apertura mentale e l'amicizia.

Alex D.
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VIAGGIO O VACANZA?

“Chiara quale sarebbe il tuo viaggio ideale?”
Domanda che dovrebbe essere banale, ma alla quale personalmente non saprei rispondere.
Non lo so.
Non lo so perchè cambia di continuo quello che vorrei fare, cambia il modo con cui vedo le cose,cambio io e i miei gusti personali. 
Sono anche troppe le cose che vorrei fare.
Si potrebbe allora controbattere alla domanda “perchè esiste un viaggio ideale?”


Il viaggio ideale esiste nel momento in cui noi pensiamo di aver bisogno di quella determinata cosa, in quel determinato istante, senza scambiare però il viaggio con vacanza.
Il viaggio è qualcosa che avviene dentro di noi, una crescita una riflessione un cambiamento e non necessariamente occorre andare dall'altra parte del globo.
Se mi fosse stato chiesto invece “qual è la tua vacanza ideale?” non avrei esitato a rispondere in montagna: Trentino.

Chiara Poirè
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VIAGGIARE E SOGNARE 

Quanti di noi vorremmo viaggiare, magari diretti su un'isola deserta o meglio da esplorare! Immergersi nell'avventura: una fitta foresta, l'adrenalina di poter incontrare bestie feroci, lo spettacolo della natura, mille colori accesi, godersi lo spettacolo di un tramonto dopo la fatica di una giornata intensa a girovagare e conoscere posti nuovi. Rilassiamoci in un villaggio turistico serviti e riveriti come due principi, oppure mettiamoci in macchina e facciamo una "zingarata" come nel film Amici Miei, senza una meta o un programma. 


Facciamo come sto facendo io, che sto viaggiando con la mente, il viaggio ideale si sogna come le persone che vogliamo accanto, noi le idealizziamo, ci fanno sognare e spesso l'attesa è il momento più bello rispetto alla realtà, che non sarà mai all'altezza della nostra fantasia.

Marco Mastrocola

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